La Kodak dichiara fallimento

E’ di pochi giorni fa la notizia quasi sconvolgente della richiesta di bancarotta assistita per la Eastman Kodak, l’azienda simbolo della fotografia istantanea e leader del proprio settore per oltre cento anni.
L’azienda ha deciso di ricorrere all’Articolo 11 del codice della legge statunitense per i fallimenti che permette la dilazione di alcuni mesi alla bancarotta dell’impresa ponendola in amministrazione controllata. Il tentativo è quello di ristrutturare l’azienda per scongiurare la bancarotta definitiva.
Negli anni 90 la Kodak siponeva di oltre 60.000 dipendenti, ora ne ha poco più di 17.000 e dovrà ridurre ulteriormente il proprio personale, cercando anche di ricollocarsi a livello finanziario per trovare quella fetta di mercato che ha perso in questi anni, soprattutto dopo l’avvento del digitale nel mondo della fotografia.La ristrutturazione prevede anche la vendita degli oltre 1100 brevetti (il vero tesoro dell’azienda) e la cessione di linee di produzione, ma al momento non sembra essere in discussione il supporto a pellicole e carte da stampa.

Per quanto riguarda il mercato europeo e tutte le aziende dell’indotto, non sembrano esserci particolari problemi secondo le dichiarazioni di  Philip Cullimore, Managing Director Europe,  che assicura una continuitià dei servizi anche in funzione di un diverso approccio al mercato che nel vecchio continente è orientato più alle aziende e ai porofessionisti che ai consumatori.

«Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto», ovvero la filosofia Kodak secondo il suo creatore George Eastman, ora è vera più che mai.
All’epoca, nel  1892,  lo slogan di Kodak sembrava fantascienza, eppure in poco più di un secolo non solo si è rivelata vincente, ma anche profetica. Si perché questa filosofia è stata presa da tutte le concorrenti dell’azienda che hanno saputo migliorarsi fino al punto di superare “la maestra”.

Eppure la Kodak non è stata a guardare l’ascesa del digitale senza far nulla. I primi sensori sulle macchine digitali Nikon erano proprio i loro e molte innovazioni attuali si basano su idee e brevetti sviluppati proprio dal colosso americano. Il perché non abbia saputo sfruttare questa situazione di predominanza potrà nascondersi in storie di scelte sbagliate, agguerrite rivali e gusti dei consumatori cambiati negli anni, rimane il fatto che la grande K ha permesso l’introduzione della fotografia nelle case di mezzo mondo e per questo bisogna solo essergliene grati.

Per saperne di più:
http://www3.lastampa.it/costume/sezioni/articolo/lstp/438903/
http://www.corriere.it/cultura/12_gennaio_20/sideri-kodak-si-inchina-al-digitale_25ec4e94-4349-11e1-8047-0b06b4bf3f34.shtml
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/25/kodak-morte-quasi-gigante/186302/
http://www.reuters.com/article/2012/01/19/us-kodak-idUSTRE80I08G20120119

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