Lettera aperta a Beatrice Lorezin

In questi giorni infuria la polemica sulla scarsa qualità della comunicazione adottata per il Fertility day dal Ministero della Salute.  Dopo la pubblicazione di “cartoline” che presentavano foto stock e slogan decisamente poco gradevoli e rispettosi della sensibilità richiesta per l’argomento trattato, il governo si è presentato a ridosso della giornata con un nuovo volantino, sempre composto da foto stock malamente ritoccate e altri slogan poco incisivi che anzi hanno avuto l’effetto opposto di esacerbare gli animi per supposti intenti xenofobi trapelabili tra immagini e testi.
La realtà drammatticamente è un’altra: chi ha curato la comunicazione di questa campagna pubblicitaria non ha esperienza in merito e ha scelto le prime immagini reperite sui siti di immagini stock senza preoccuparsi minimamente se erano realmente adatte a veicolare un messaggio delicato come può essere quello del calo di fertilità nella popolazione.
La campagna insomma è stata completamente fallimentare facendo passare un messaggio totalmente avverso rispetto al tentativo di sensibilizzazione richiesto dal Ministero. Fin qui si potrebbe parlare di “Epic Fail” come oramai si legge spesso su social e riviste più o meno autorevoli, ma quello che mi ha fatto veramente imbestialire è stato l’intervento del ministro Beatrice Lorenzin che ha richiesto una mano  a titolo gratuito per le prossime campagne pubblicitarie del ministero. Tutto ciò dopo aver appreso della spesa di oltre 150.000 euro per l’allestimento della attuale campagna. Quindi, come funziona? Abbiamo speso male i soldi per fare comunicazione, ora cerchiamo chi ci aiuta a farla correttamente gratis?

Il link con lo spezzone di 8 1/2 in cui Beatrice Lorenzin chiede l’aiuto gratis dei creativi
fertility day opuscolo incriminatoL’opuscolo incriminato dove vengono usate foto stock con personaggi chiaramente non rispecchianti la popolazione italiana, accompagnate da slogan che fanno gridare al razzismo per via della scelta poco accorta delle immagini.

Ecco, da qui una lettera aperta che ho sentito la necessità di scrivere e condividere in ogni posto possibile:

Cara Beatrice Lorenzin, sono un fotografo di Roma che lavora nell’ambito della Comunicazione sia per privati che per aziende.
In merito alla tua richiesta di lavorare gratis per creare nuove campagne pubblicitarie per la promozione del #fertilityday, sono anche disposto a darti una mano Pro Bono, ma per farlo ho bisogno di tempo sia nel pensare che nel realizzare la campagna. Tempo che devo togliere alle commesse pagate che mi permettono di fare fronte all’affitto, alle bollette ed alle tasse di cui i gestori temo non saranno altrettanto interessati ad abbonarmi i debiti solo perché l’ho fatto per te e per il Ministero.
Per evitare di suscitare nuove polemiche su volantini o cartoline che mostrano foto stock senza una reale ricerca ed attenzione alle persone cui è diretto il messaggio,farò io direttamente le foto che servono a promuovere il messaggio. Però devo affittare una location adeguata oppure farle in studio dove uso luci che pesano alquanto sulla bolletta elettrica a fine mese. Sono spese che devo considerare a fondo perduto?
Per ottenere immagini di qualità userò gli oltre 20.000 euro di attrezzature tra macchine fotografiche, obiettivi, luci, hardware e software (tutti regolarmente pagati e licenziati perché siamo contro la pirateria informatica), ma tanto sono certo che i miei fornitori mi tratteranno bene, chiedendomi semplicemente più rate da pagare quando dovrò cambiare i macchinari per la loro normale usura.
Ah, poi dovrò ricorrere alla professionalità di modelli, stilisti, truccatori e parrucchieri per ottenere le espressioni necessarie a far riflettere le persone su questo tema così centrale per il paese.
Certo, dubito che loro saranno disposti a lavorare gratis così come lo sono io, ma un sistema “ahum-ahum” lo troviamo di sicuro, no?
Con la nostra foto perfetta, dovremo fare nuove cartoline e nuove locandine, ma avremo bisogno di un Copy per creare il testo giusto e di un Grafico per impaginarlo in maniera accattivante. Visto che non ci sono soldi per pagare professionisti, chiamo “mio cugino che smanetta su Photoshop (craccato) e lo fa a 50 euro”?

Insomma, cara Beatrice, grazie per aver sminuito ancora di più il mio mestiere e con me quello di tutti i professionisti che lavorano nell’ambito della comunicazione, che faticano a farsi riconoscere economicamente per la loro professionalità proprio per via di questa visione diffusa che si può fare gratis o a basso budget. Infatti la comunicazione per questo Fertility Day è stata impeccabile e funzionale nel suo ruolo, giusto?

Ma non ti preoccupare, io, il lavoro te lo faccio gratis sul serio.
Sono a tua disposizione quando e come vuoi. Puoi chiamarmi anche in piena notte se ti serve.
Aspetto una tua chiamata.
Occhio che ci conto!

A presto,
Marco Soscia

P.S. Ho quarant’anni e una compagna coetanea, quindi siamo in pieno target per il discorso fertilità. Sulla base della gratuità del lavoro che mi chiedi di svolgere, chiediti cosa è realmente che ci frena dal fare figli…

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