Industria oggi vista da 24 fotografi moderni in mostra presso il MAST

Dal 14 Maggio al 6 Settembre 2016, presso il MAST di Bologna è in mostra Industria, oggi, ovvero l’immagine dell’industria contemporanea attraverso gli scatti di 24 fotografi ed artisti che intendono proporre una riflessione sulla rappresentazione del paesaggio industriale.

Urs Stahel, curatore della collezione di fotografia industriale di MAST, ha selezionato le immagini di artisti concentrati sul rapporto attuale tra industria,uomo e natura, sondando gli aspetti sociali e produttivi di una componente ormai onnipresente nella vita umana, ma sempre in continua evoluzione. Un “sentiero” interessante che si discosta dalla fotografia dei primi anni del secolo XX che inneggiava al potere industriale, così come da quella “classica” e fortemente politica degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, volta a rafforzare le battaglie sociali per i diritti dei lavoratori.

Con Industria oggi trovano spazio fotografi italiani come Olivo Barbieri, con la sua fotografia degli interni del nuovo stabilimento Ferrari lunga sette metri che mostra come i capannoni siano ormai ambienti chiari, luminosi e riccamente arredati, ma totalmente deserti. Oppure Carlo Valsecchi con il suo reportage sugli impianti produttivi contemporanei quasi trasformati in sculture dalle sue scelte di illuminazione e sviluppo dei soggetti scelti.
Dal resto del mondo Henrik Spohler e Vincent Fournier  propongono la nuova industria informatica ed altamente tecnologica, ma anche sempre più impalpabile e quasi invisibile al punto da sembra inutile alle necessità umane di ogni giorno.
Trevor Paglen si concentra su cieli azzurri e stellati, per indicare la presenza di orbite satellitari e sistemi di sorveglianza militare a elevata tecnologia. Thomas Struth mette in mostra la ricerca tecnologica del Max- Planck-Institut attraverso l’opera dal titolo “Tokamak Asdex Upgrade Interior 2”. Vera Lutter (sito), propone grandi stampe dalle sue scure riprese stenoscopiche che offrono un senso di oppressione e imponenza degli impianti industriali. Dal Giappone Miyako Ishiuchi documenta la centenaria produzione della seta e di come si sia modificata la tradizione nel suo paese.

Come detto, anche l’aspetto sociale ed il rapporto tra uomo ed industria, viene preso in considerazione soprattutto in relazione ad un’epoca, postindustriale ed altamente tecnologica dove il possesso e l’utilizzo dei mezzi di produzione creano molteplici disuguaglianze sociali. Jacqueline Hassink, Allan Sekula e Bruno Serralongue presentano quindi opere che tentano di far sorgere interrogativi sulle differenze all’interno della società, Ad van Denderen e Jim Goldberg indagano sui lussi delle correnti migratorie in cerca di lavoro all’interno fabbriche sempre più vuote.
Ed Burtynsky mostra dove e come vengano riciclate le grandi navi da carico, mentre la fotografia di Sebastião Salgado ricorda che, accanto agli impianti automatizzati, esistono ancora aree del mondo in cui si produce sfruttando intensamente la forza lavoro.

Oltre la mostra

In Industria Oggi trovano spazio anche corti e filmati, sempre dedicati alla protagonista di questa mostra. E’ in proiezione perenne: “…Stromness…” (durata 12’) realizzato nel 2005 da Simon Faithfull, che descrive la stazione baleniera raggiunta nel 1917 dal noto esploratore Sir Ernest Shackleton, attualmente abbandonata, situata nella costa settentrionale della Georgia del Sud.
Inoltre è possibile assistere  in giorni ed orari predefiniti,  al docufilm The Forgotten Space (durata 112‘) di Allan Sekula e Noël Burch sul sistema, spesso obsoleto e fonte di gravi danni per il nostro pianeta, del trasporto per mare tramite containers, vincitore nel 2010 del Premio Speciale della Giuria Orizzonti alla Biennale del Cinema di Venezia

Presso il MAST in Via Speranza, 42 – 40133 Bologna

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