Nuova, piccola, aggiunta all’album dei ritratti con l’arrivo di un mito, ovvero la mia personale interpretazione di Humprey Bogart attraverso l’espressione e il fisico di Sante, amico ed allievo del corso avanzato di fotografia digitale.
La foto è stata scattata durante una sessione del corso in cui ho spiegato il funzionamento della macchina fotografica in modalità Tethering, ovvero collegata al computer per uno scatto remoto ed il salvataggio dell’immagine direttamente su pc. Fa parte di una serie di scatti, fatti a Sante per un progetto personale che spero di presentare su questo blog quanto prima.
Però questo scatto, come l’ho visto, mi ha dato subito l’impressione di stare in uno di quei film noir, rigorosamente in bianco e nero, dove i protagonisti avevano una vita travagliata che affrontavano stoicamente. Il re di quel genere di film, la faccia più famosa, è quella di Humprey Bogart che con i suoi personaggi più famosi (da Sam Spade a Philip Marlowe) ha inscritto nella roccia lo stereotipo con cui confrontarsi ogni volta che si vuole fare una fotografia che omaggia il genere noir.
E così lo sviluppo è stato semplice e quasi spontaneo: un maggiore contrasto, una ritoccata alle curve, un po’ di brucia e scherma per poi passare al bianco e nero e di li ritoccare i canali per far uscire ancora più carattere dalla foto. Un po’ di grana giusto per dargli quel sapore retrò è il gioco è fatto.
Ecco a voi Sante Bogart: