Charlie Hebdo, gli ebrei ortodossi ed il foto ritocco

In un blog, tutto sommato personale, che vorrebbe trattare di fotografia e foto-ritocco capita difficilmente di trattare di elementi di cronaca, a maggior ragione di fatti molto lontani dalle questioni normalmente discusse in questi articoli.
Capita però qualche volta il mestiere di photo-editor vada “scontrarsi” con il diritto di cronaca, mettendo in mezzo questioni di fede, morale ed etica professionale.

Il 7 Gennaio 2015,  nei pressi del centro di Parigi, due estremisti islamici hanno assalito la redazione del giornale satirico Charlie Hedbo e hanno ucciso 12 persone tra disegnatori, redattori ed altri presenti (tra cui anche un poliziotto). Poco dopo un’altra poliziotta viene uccisa da un terzo uomo apparentemente scollegato dalla vicenda. Amedy Coulibaly, il terzo uomo, assalta poi un mercato Kosher ed uccide 4 persone, rimanendo ucciso a seguito dell’assalto della polizia
Nei tre giorni successivi seguono indagini serrate ed inseguimenti lungo le strade poco fuori la capitale francese. Il tutto finisce il 10 gennaio con la morte dei due attentori a Charlie Hebdo.

Un giorno dopo, il 11 Gennaio, Parigi vive la Marcia della Pace che conta 3 milioni di presenze ed in testa i capi di stato dei maggiori paesi Europei ed extra-europei.

La strage perpetrata nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo ha fatto inorridire e discutere molto su tutti i media esistenti.
Non è mia intenzione entrare nel merito della vicenda, ma rimango sempre perplesso da ciò che deriva da fatti di cronaca volutamente storpiati, come nel caso di questa notizia:
http://www.bbc.co.uk/newsbeat/30798061#_=_

la foto ritoccata del giornale HaMevaser
La foto del quotidiano HaMevaser che è stata ritoccata pesantemente rispetto alla fonte originale

 

In qualità di fotografo e foto-ritoccatore mi capitano spesso delle richieste di rimozione o spostamento di oggetti e persone che “ingombrano” la scena.
Ma questo genere di cose non si DEVONO permettere nel fotogiornalismo.
L’uso improprio di uno strumento, in questo caso photoshop, altera la notizia e modifica la percezione di chi osserva e legge.
Se in questo caso le “evirazioni” sono state fatte per motivi religiosi, in molti altri casi ci sono precisi fini politici propagandistici volti a “inquadrare” le persone verso un determinato messaggio.
Si chiama giornalismo di regime e non ha nulla a che vedere con il vero diritto di Cronaca.

differenze e poca attenzione nel ritocco
Alcuni dettagli che mostrano le differenze e la poca attenzione nel ritocco a cura della BBC

Qualcuno potrà dire che è tutta colpa di photoshop, ma non è così.
Il foto-ritocco per fini propagandistici esiste da quando esiste la fotografia e ci sono moltissimi esempi di elaborazioni fatte ancora ai tempi della pellicola e delle emulsioni chimiche. Alcuni di questi “ritocchi”, sono diventati oggetto di una mostra, qualche tempo fa, e di una installazione chiamata il Commissario Svanito, che mostra gli esempi più evidenti della propaganda comunista all’epoca di Stalin (http://folksonomy.co/?keyword=14425).

Photoshop, è uno strumento…tutto sta nella onestà intellettuale di chi lo usa

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