Photoshow 2014 annullato a Roma

Apprendo con un certo rammarico dell’annullamento del Photoshow 2014 che si sarebbe dovuto tenere a Roma presso la nuova Fiera di Roma.
A quanto sembra i problemi erano noti già da tempo ed il fallimento di Publifiere hanno solo accelerato la “morte” di un evento già fortemente indebolito dall’andamento negativo del mercato audio video registrato nel 2013.

Ci hanno provato, quelli dell’Associazione Italiana Foto & Digital Imaging (AIF) ad organizzarlo comunque e nonostante qualsiasi problematica, anche con l’aiuto delle case produttrici maggiori che erano comunque bendisposte a prender parte alla fiera, ma alla fine si sono dovuti arrendere tutti e hanno annunciato l’annullamento del Photoshow 2014.
Se ne riparlerà a Milano, nel 2015, sperando di sfruttare il treno promesso dall’Expo.

I problemi nel rimandare una fiera così importante  erano veramente grossi e non sono solo legati a questa Crisi che sembra essere diventato un mantra da dichiarare ogni volta che si incontrano difficoltà.  Il fallimento dell’ente che gestiva la Fiera ha costretto gli organizzatori a cercare di corsa una alternativa e nonostante una successiva risoluzione della location primaria, ormai molte aziende di settore avevano rinunciato alla possibilità di partecipare al Photoshow.

Del resto a fronte di problemi logistici ed economici, va considerata anche la tiepida risposta del pubblico nello scorso anno e più in generale un calo di interesse verso un settore che è sempre più inflazionato dall’uso di mezzi inizialmente non nati per fare foto e video, come gli smartphone.
Al pubblico generico non interessa più la corsa al megapixel o la qualità dell’immagine anche in situazioni critiche. ciò che vuole è scattare, quasi compulsivamente, per poi postare freneticamente su Facebook o chissà quale altro social network per vivere del “mi piace” di chi in quel momento, sempre  casualmente, viene avvisato della nuova immagine.
Non è mia intenzione trasformare questo articolo in una invettiva verso i social network e l’uso che ne fanno le persone, ma è chiaro che in un abbassamento degli standard qualitativi, creativi e culturali del pubblico, si cela anche il disinteresse alla partecipazione ad eventi del genere che non sono più considerati occasione di conoscenza, apprendimento ed anche, sempre, scambio commerciale.
Del resto l’offerta mediatica e di test delle nuove apparecchiature è sempre più presente anche al di fuori di fiere e manifestazioni nazionali. Giornalmente ricevo mail di negozi che organizzano Canon Day. Nikon-day e Tante altre marche-day. Le case produttrici presentano i loro prodotti di punta in situazioni diverse da quelle del Photoshow, tentando di fidelizzare i possibili utenti con workshop ed eventi dedicati, creando l’illusione di un appuntamento elitario che una fiera non può mai offrire vista la natura popolare del format.

Ma non tutto deve essere pessimistico. La prima edizione del Mia Fair (Milan Image Art) ha contato 7.000 visitatori a dimostrazione che la ricerca artistica nella fotografia è ancora apprezzata a livello di mostra  e sta crescendo a livello di mercato.

Ecco quindi alcune possibilità di incontro tra cultura ed esigenze commerciali che possono funzionare ed essere d’esempio per una rifondazione del Photoshow, nella speranza di format di nuovo al passo con i tempi in grado di invogliare le persone a visitarlo, sia se lo svolgono a Milano, sia se lo svolgono a Roma.

Fonte: Fotografia Reflex

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